
Punteruolo rosso
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L’olivicoltura è una delle pratiche agricole più radicate e importanti in Italia, non solo per il suo valore economico, ma anche per il patrimonio culturale che rappresenta. Tuttavia, questa tradizione secolare è minacciata da diversi parassiti, tra cui la cecidomia dell’olivo (Dasineura oleae), un insetto che sta diventando una preoccupazione crescente per gli olivicoltori. In questo articolo, esploreremo i dettagli di questa malattia, le cause, i metodi di prevenzione e trattamento, e il ruolo cruciale dei parassitoidi nel controllo biologico.
La cecidomia dell’olivo è un insetto parassita della famiglia Cecidomyiidae che attacca principalmente le foglie giovani, i rami e le gemme floreali dell’olivo, provocando la formazione di galle. Queste galle, visibili come rigonfiamenti sulle foglie, sono il risultato dell’attività trofica delle larve che si sviluppano al loro interno. I sintomi includono deformazioni delle foglie, rallentamento della crescita dei germogli e una diminuzione della capacità produttiva dell’albero. Le varietà di olivo maggiormente colpite includono quelle coltivate nelle regioni centrali d’Italia, dove si sono registrati tassi di infestazione estremamente elevati, con picchi fino al 95% delle foglie attaccate.
L’agente causale della cecidomia dell’olivo è Dasineura oleae, un piccolo dittero la cui larva si sviluppa all’interno delle galle. Questo insetto ha un ciclo vitale annuale, con una generazione principale che emerge in primavera, ma può completare una seconda generazione in autunno in condizioni climatiche favorevoli. Le temperature miti e l’elevata umidità favoriscono lo sviluppo delle popolazioni di cecidomia, rendendo particolarmente vulnerabili gli oliveti situati in aree con tali condizioni ambientali.
La prevenzione è fondamentale per evitare danni significativi agli oliveti. Un metodo preventivo biologico efficace consiste nell’utilizzo del caolino, un minerale che, applicato sulle piante in primavera, crea una barriera fisica che impedisce agli adulti di deporre le uova. Tuttavia, questo metodo richiede attenzione, poiché le piogge primaverili possono lavare via il caolino, rendendo necessarie nuove applicazioni. È importante anche mantenere un buon equilibrio ecologico nell’oliveto, favorendo la biodiversità che può supportare i nemici naturali della cecidomia.
Quando l’infestazione supera il 20-30% delle foglie, può essere giustificato un intervento con prodotti chimici. Tra i principi attivi autorizzati, l’acetamiprid è attualmente il più utilizzato per il controllo della cecidomia. L’applicazione deve essere tempestiva, coincidente con la massima presenza di adulti e la presumibile ovideposizione. In alternativa, per coloro che seguono pratiche di agricoltura biologica, il controllo attraverso la promozione della presenza di parassitoidi naturali rappresenta una strategia valida e sostenibile.
Dopo il trattamento, è essenziale monitorare attentamente le piante per valutare l’efficacia dell’intervento e prevenire ulteriori infestazioni. Si consiglia di potare e rimuovere le parti infette della pianta per limitare la diffusione del parassita. Migliorare la qualità del suolo con compost organico e mantenere una buona gestione delle risorse idriche può rafforzare la resistenza delle piante agli attacchi futuri.
I parassitoidi, come Platygaster demades e altre specie segnalate in Italia, svolgono un ruolo cruciale nel controllo naturale della cecidomia dell’olivo. Questi nemici naturali attaccano le uova e le larve di D. oleae, contribuendo a ridurre le popolazioni del parassita. La presenza di una flora spontanea nelle vicinanze degli oliveti può favorire l’abbondanza di questi parassitoidi, migliorando l’efficacia del controllo biologico.
La cecidomia dell’olivo rappresenta una minaccia crescente per l’olivicoltura italiana, ma con una gestione attenta e l’integrazione di metodi preventivi e di controllo, è possibile limitare i danni. Invitiamo i lettori a condividere le loro esperienze e a commentare con ulteriori suggerimenti o domande. Per chi fosse interessato ad approfondire, iscriversi alla nostra newsletter o fissare una consulenza personalizzata, troverete tutte le informazioni nei link sottostanti
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Malattie dell’olivo
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